LA GIFRA DI TARANTO
IN MUSICAL
FRANCESCO  &  CHIARA

Francesco e Chiara.. questi due fenomeni: Francesco e Chiara.. queste due leggende!

Francesco e Chiara.. c’è fra loro qualcosa di profondo che non può essere capito se non attraverso i criteri della spiritualità francescana, cristiana ed evangelica..

Ho pregato tutto il giorno perchè tutto vada bene.. il Signore ha ascoltato la mia supplica.. la sua voce è entrata in e ha detto:non temere donna perché sana e salva partorirai una luce che più chiaramente farà risplendere il mondo

Stendo volentieri la mano ai poveri, e dall’abbondanza della mia casa traggo di che supplire all’indigenza di molti, affinchè il mio sacrificio sia più gradito a Dio.

Forza venite gente che in piazza si va. Un grande spettacolo c'è. Francesco al padre la roba ridà….

Rendimi tutti i soldi che hai! Eccoli, i tuoi soldi tieni, padre, sono tuoi. Eccoti la giubba di velluto se la vuoi.

Non mi serve nulla, con un saio me ne andrò. Eccoti le scarpe, solo i piedi mi terrò. Butto via il passato, il nome che mi hai dato tu.

Nudo come un verme non ti devo niente più. Non avrà più casa, più famiglia non avrà. Ora avrò soltanto un padre che si chiama Dio.

Figlio degenerato che sei!

Ecco.. Come il Signore concesse a me frate Francesco di cambiare totalmente la mia vita.

Finche mi preoccupavo unicamente di me stesso e dei miei progetti umani provavo tanta ripugnanza per i lebbrosi che evitavo persino di incontrarli.

Ma un giorno l’altissimo mi fece capitare in mezzo a loro e io cercai di portare a quei fratelli qualche aiuto… quando lasciai il  lebbrosario mi sentii come trasformato, trasformato nello spirito, nei desideri, nei gusti.

Che prima mi sembrava assurdo e mortificante mi si presentava ormai come logico ed entusiasmante.. mi ci volle un po’ di tempo per capire….

capire il significato di questa trasformazione ma alla fine, alla fine compresi, compresi che dovevo dedicare interamente me stesso al servizio del Signore.

L’ardente e dolce forza del Tuo amore, distolga, te ne scongiuro, o Dio, la mia mente da tutte le cose che non sono del cielo e la rapisca in Te,

perchè io muoia d’amore per Te, che per l’infinito amore di me, Ti sei degnato morire.

Canto per Te tutto il mio amore Vola nel cielo e ancora più su Vicino a Te, l’anima al posto suo Il posto mio…vicino a Dio

Fratelli, sorelle, dove c’è carità e sapienza, lì non c’è timore né ignoranza. Dove c’è pazienza e umiltà, lì non c’è ira nè paura. Dove la povertà è vissuta in letizia, lì non c’è inquietudine nè distrazione.

Dove c’è misericordia e discrezione, lì non c’è spreco nè durezza di cuore.

Tu, una musica. Tu Nata dentro di me. Io lo so che cos’è, è l’amore che Tu hai portato fra noi.

Canto per Te tutto il mio amore. Vola nel cielo e ancora più su. Vicino a Te l’anima al posto suo. Il posto mio!

Chiara, ti verranno incontro fame, freddo, sete e solitudine. Dovrai dimenticare la casa dove sei nata, il lusso, la ricchezza, l’amore…  Ma... Vorrei anch’io vivere la tua stessa vita, la tua stessa preghiera e soprattutto la tua stessa povertà.

Fratelli, sorelle… Guardate gli uccelli dell’aria: loro non arano, non seminano e non mettono da parte, eppure il Padre nostro che è nei cieli li sfama e provvede ai loro bisogni.

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore! Ve lo ripeto.. siate lieti!  Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, supplice e ringraziamenti!

Una luce ci avvolse senza che noi ce ne rendessimo conto, ma era talmente intensa. Vennero di corsa da Assisi convinti che quel bagliore provenisse da un incendio. E gridavano tutti: “al fuoco, al fuoco!” Ma quale fuoco… Era un miracolo!

Arriva la morte che tutti livella  arriva la falce che mai si riposa arriva la mano che spazza e flagella  arriva la morte la finta pietosa. Eppure Francesco la immagina bella  eppure Francesco la chiama sua sposa eppure Francesco la chiama sorella.

E’ morto! Francesco, è morto! È andato via.. è andato via.. è andato via… Sono veramente fortunati e benedetti da Dio gli uomini e le donne che rimangono fedeli al proposito di amare il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze e amare il loro prossimo come se stessi.

E’ morto! Francesco, è morto! È andato via.. è andato via.. è andato via…!

Lo Spirito Santo verrà su di loro e abiterà nel loro cuore. Essi sono veramente figli del Padre celeste, perché dimostrano con le loro opere di essere uniti a Lui e sono sposi, fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo…

sposi, perché uniti a Lui nell’amore che è dono dello Spirito Santo; fratelli, perché come Egli desidera, fanno la volontà del Padre suo;

madri, perché Lo portano in sè con amore e Lo generano per mezzo delle opere sante che attirano altri al bene.

Padre, Padre Santo, custodisci nel Tuo nome quelli che mi hai affidato nel mondo...

Frate Francesco è vivo tra noi e c'è nel cielo più luce che mai. Tra i Cherubini gelosi di lui,  dell'Angelo bellissimo.

E tra le foglie un vento passò al suo respiro che andava lassù  e la sua terra la terra restò deserta senza lui.

Solo amore, amore, amore,  tutto amore, amore, amore fu.  Infinito amore, amore,  fosti solo amore, amore tu.

“...Stanno risalendo la valle Spoletana, verso il convento delle Povere Dame... Stanno entrando in San Damiano.. vanno dalle vergini.. stanno scavalcando le mura... ormai sono entrati...”

Il saraceno porta dolore e morte all’infedele. Prode guerriero, senza timore serve il suo signore. Verso Assisi tutta la valle noi calpesteremo. L’imperatore guida il braccio Il saraceno arriverà.

Il saraceno porta dolore e morte all’infedele. Prode guerriero, senza timore, Serve il suo signore.

Verso il convento delle votate, Noi procederemo, Nessuna donna vergine preda, Ci potrà sfuggire!

Stanno entrando in San Damiano.. vanno dalle vergini.. stanno scavalcando le mura... ormai sono entrati...”

Difendi Tu le serve Tue, poichè non posso difenderle io. Difendi Tu i figli Tuoi, anche la gente di questa città!
Ora lo so, ora lo so, come potrò fermarli io, col corpo Tuo, il sangue Tuo Signore mio ora lo so.

Sono andati via! I saraceni sono andati via.. Chiara li ha mandati via.. sono andati via! Cantiam per te, cantiam per l’amor che c’è. Cantiam con la forza di quello che sei. Chiara è il nostro inno, inno dell’amore. 

La madre si è appena addormentata… Pace e Bene a tutti… Sia fatta la volontà di Dio… la sua virtù si è fatta perfetta nella malattia! Noi tutte ben sappiamo che in 28 anni di continua sfinitezza non abbiamo mai udito un lamento o un mormorio, ma sempre un conversare Santo e sempre un ringraziamento al Signore, ammonendoci all’osservazione dell’ordine, ma specialmente all’amore della povertà!

Benedetto il Signore Gesù Cristo, il quale se anche voi mi avete abbandonata, lui non mi ha abbandonata. Chiara non ti abbiamo abbandonata.. siamo rimasti sempre qui con te. Chiara, è l’11 Agosto

Colui che ti creò, prima ti santificò e poi mise in te lo Spirito di Dio e sempre ti ha guardata, come la madre ama la sua figlia piccolina.

Ecco il luogo in cui, da otto secoli, giungono tanti e tanti pellegrini per contemplare la legenda divina di Chiara e Francesco.. L’oggetto che ha influito molto nella vita della chiesa e nella storia della spiritualità cristiana..

Nella nostra epoca è necessaria la riscoperta di quel carisma, di quella vocazione.. è necessaria della riscoperta divina di Francesco e Chiara.

Sono cambiati i parametri, sono cambiati i tempi, sono cambiati gli scenari, ma si può essere poveri anche oggi, come Chiara e Francesco. Povertà è qualsiasi cosa tu possieda, che te la sia procurata tu o ti sia stata data.

Nulla ti appartiene, nulla possiedi, nemmeno il tuo corpo, nemmeno la tua anima. Tutto ti è stato affidato momentaneamente. È un banco di prova la vita!

LA GIFRA DI TARANTO